Italpetroli
Il gruppo Italpetroli (oggi SoDeCo) gestisce i depositi petroliferi costieri dei porti di Civitavecchia, Vibo Valentia Marina, Gioia Tauro e Crotone, questi ultimi due non operativi. A Civitavecchia, il gruppo Italpetroli ha realizzato e gestisce altresì la torre petrolifera off-shore (SPM; Single-Point Mooring buoy) ed il sistema di oleodotti che la collegano ai depositi costieri di prodotti petroliferi bianchi (benzina, gasolio e jet-fuel) ed alle centrali termoelettriche TVS e TVN, un tempo alimentate ad olio combustibile denso.
Quello di Civitavecchia è il deposito privato indipendente più grande d’Italia in termini di capacità complessiva di potenziale stoccaggio. Un tempo del gruppo Sensi, poi di UniCredit, oggi del gruppo Ludoil, esso è collegato alla torre petrolifera off-shore attraverso un sistema di 14 km di oleodotti da 22’’, in parte off-shore, in parte on-shore nell’area delle due centrali termoelettriche e del porto.
Il deposito di Civitavecchia serve il mercato interno di benzina e gasolio, tramite ricarica dei prodotti su autobotte, e l’aeroporto internazionale di Fiumicino tramite un apposito oleodotto.
Da oltre 10 anni Studio Santi fornisce al gruppo Italpetroli servizi di ingegneria energetica e consulenza.
I nostri servizi
Cosa abbiamo fatto





Nel 2009, comparando indagini magnetoscopiche con pig intelligenti (MFL) effettuate dalla Rosen Inspection Tecnology, Studio Santi ha scoperto che la superficie interna in acciaio dei due oleodotti denominati “K” e “P”, lunghi complessivamente 14 km e del diametro esterno di 22’’, era gravemente aggredita da batteri solfatoriduttori che ne stavano rapidamente riducendo lo spessore in molti punti, lungo tutto il tracciato. Studio Santi ha quindi studiato un intervento di riabilitazione attraverso la pulizia chimica e meccanica della superficie interna degli oleodotti stessi, per riportare il metallo allo stato di ”quasi-bianco” (secondo la terminologia NACE 2), attraverso pig a spazzole e trattamenti con batch acidi e battericidi, nonché per rivestirlo completamente di una speciale resina epossidica bicomponente di produzione americana (DAFOE DEVCHEM 257), applicata tramite batch tra treni di pig e con spessore progettuale del film secco pari a 280 μm. L’intervento è stato effettuato nel 2010 dalla ditta americana IPS sotto la direzione di Studio Santi ed è perfettamente riuscito. Il dipartimento di metallurgia dell’Università Sapienza ha effettuato i collaudi del rivestimento applicato e, dopo oltre 10 anni, il sistema di oleodotti continua ancora oggi a trasportare ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti petroliferi bianchi. L’eccezionale intervento ha costituito un caso mondiale ed è stato ripreso dalla rivista internazionale World Pipeline nel febbraio 2011 con un articolo dal titolo “The Italian Job”.

Studio Santi ha condotto periodicamente, ogni 2/3 anni negli ultimi 10 anni, gli studi di fit-for-purpose assessment degli oleodotti K e P dopo l’intervento di riabilitazione mediante in-situ cleaning and coating. Questa attività di verifica rappresenta a sua volta un caso unico a livello mondiale, per complessità di indagine, profondità di analisi e innovazione tecnologica. Infatti, per la misura dello spessore dell’acciaio degli oleodotti K e P dopo la riabilitazione, non potendo essere utilizzati smart-pig MFL per non rischiare che i magneti ed il metallo dei pesanti pig danneggiasse il rivestimento in resina, la multinazionale Rosen Inspection Technologies ha utilizzato smart-pig ad ultrasuoni (UT), non riuscendo tuttavia ad effettuare una verifica completa ed affidabile a causa dell’elevato spessore del rivestimento in resina stesso. Studio Santi ha dovuto quindi effettuare una valutazione ingegneristica parziale, che ha appurato l’integrità del rivestimento in resina, ma non ha potuto valutare il reale spessore dell’acciaio delle tubazioni. Rosen ha quindi utilizzato – per due volte a distanza di due anni – la tecnologia SIC, con sensori a correnti di Foucault. Anche in questo caso, grazie alla comparazione delle due indagini Studio Santi ha potuto verificare con complessi modelli statistici l’effettivo arresto della corrosione batterica, ma non l’effettivo spessore del metallo, soprattutto in alcuni punti critici, a causa della difficoltà di taratura dei modelli Rosen di interpretazione dei dati grezzi. Infine, Rosen ha sviluppato un nuovo tipo di smart-pig MGL, con disposizione dei sensori e uso di speciali pattini, in modo tale da non danneggiare il rivestimento in resina. In due ispezioni periodiche successive con tali speciali smart pig MFL, sempre a distanza di circa 2 anni l’una dall’altra, Studio Santi ha potuto completare il fit-for-purpose assessment. La coppia di oleodotti K e P è risultata tra le più analizzate al mondo, costituendo quasi un laboratorio di sperimentazione di tecnologie di ispezione (Rosen ne ha utilizzate ben 4: MFL, UT, SIC e MFL con pattini speciali, portandole al proprio limite, con la guida ingegneristica di Studio Santi in termini di specifiche). Studio Santi ha quindi di fatto salvato l’infrastruttura petrolifera del porto di Civitavecchia, altrimenti destinata ad essere chiusa nel 2010, non solo ideando e facendo realizzare l’intervento riabilitativo, ma guidando le fasi successive di verifica strumentale periodica effettuate per un decennio dalla multinazionale olandese/tedesca Rosen Inspection Technologies leader mondiale delle ispezioni di oleodotti e gasdotti. Non a caso Studio Santi è stata invitata a tenere il discorso inaugurale del nuovo centro di ricerca Rosen a Lingen, davanti al primo ministro della Bassa Sassonia. A distanza di 10 anni dall’intervento e 20 anni dalla fabbricazione, gli oleodotti dovranno ora essere oggetto di attento monitoraggio ed eventualmente di straordinaria manutenzione da parte dell’attuale gestore.





Studio Santi ha progettato, diretto i lavori e coordinato la sicurezza per gli interventi di ristrutturazione completa dei serbatoi di benzina, gasolio e jet-fuel – in particolare TK5, TK6, TK10, TK12, con capacità comprese tra 10.000 e 20.000 metri cubi – presso i depositi costieri di Civitavecchia.

Studio Santi ha effettuato vendor due-diligence e perizie giurate di stima del valore degli asset del gruppo Italpetroli. In particolare, per un M&A intra-gruppo ha stimato il valore della torre petrolifera off-shore e del sistema di oleodotti, mentre per la cessione degli asset petroliferi del gruppo ad operatori di mercato Studio Santi ha effettuato la stima del valore dell’intero sistema di depositi costieri e logistica petrolifera presso il porto di Civitavecchia.

Per la torre petrolifera off-shore e per le infrastrutture petrolifere nel porto di Civitavecchia, Studio Santi ha elaborato ed aggiornato piani, programmi ed interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, effettuando altresì assessment del relativo piano investimenti.

Per tre volte negli ultimi 10 anni, dapprima con la proprietà Sensi, poi UniCredit, infine Ludoil, Studio Santi ha effettuato studi di fattibilità tecnico-economica e progettazioni preliminari della rifunzionalizzazione del deposito petrolifero costiero nel porto di Gioia Tauro, di capacità intorno ai 40.000 mc, costruito coi fondi della L. 488 e mai entrato in funzione per contenziosi legali ed amministrativi. Studio Santi ha costruito diversi scenari di utilizzo dell’infrastruttura (bunkeraggio feeder e grandi portacontainer, mercato petrolifero della Calabria, delocalizzazione dei depositi di Vibo Valentia e Crotone, intermodalità, biocombustibili, ecc.) nonché di individuazione dei punti di attracco e discarica in sicurezza per petroliere e bettoline all’interno del porto canale di Gioia Tauro, presentati e discussi con la locale Autorità Portuale.




Studio Santi ha elaborato una perizia assicurativa di parte per il danneggiamento di un riser da 22’’ afferente alla torre petrolifera off-shore del porto di Civitavecchia, fino a profondità -55 mslm, del valore di quasi 2 milioni di euro regolarmente risarciti. Per la sostituzione dello spool-piece danneggiato, Studio Santi ha progettato e diretto l’intervento, coordinandone anche la sicurezza. L’intervento ha previsto lavori subacquei effettuati da un team specializzato, con supervisione da imbarcazione ed uso di camere iperbariche e campane d’immersione.


Insieme all’ing. Mangialavori (ISPRA) per gli aspetti ambientali ed allo studio SJS per gli aspetti nautici, Studio Santi ha ideato e messo a punto un concept innovativo di terminale off-shore per la ricezione del gas naturale liquefatto (LNG), a basso impatto ambientale e di sicurezza, trasformando allo scopo la torre petrolifera di Civitavecchia. Il concept prevede l’uso di LNG Regasification Vessel e una coppia di boe semi-sommerse per il collegamento nave-rete gasdotti, normalmente utilizzate dall’industria petrolifera. Studio Santi ha sviluppato il concept, ottenuto le autorizzazioni preliminari di Snam Rete Gas e dell’Autorità Portuale, promosso la stipula di MOU tra il gruppo Italpetroli e la Exmar (armatore LNG-RV) e la norvegese STL. Ad oggi la torre off-shore è ancora impiegata per l’approdo delle petroliere; una volta che il traffico petrolifero sarà trasferito nella nuova “darsena grandi masse” come previsto dal piano regolatore portuale, il progetto potrà eventualmente essere ripreso e sviluppato.